La Rolleiflex
La Rolleiflex
Il nome Rolleiflex è spesso usato per riferirsi alle fotocamere biottiche
reflex tedesche TLR (Twin Lens Reflex) prodotte a partire dal 1928. L’ idea
della Rolleiflex nacque da due ex dipendenti della Voigtlander: Paul Franke e Reinhold Heidecke, i due interpretano la richiesta già presente nel mercato dal 1800, ovvero creare una fotocamera con due obiettivi, uno per le riprese e l’altro per la composizione dell’inquadratura, per evitare il continuo scambio tra portalastre e vetro smerigliato. La biottica infatti già esisteva nell’800 ma era poca pratica nell’utilizzo, e nonostante la pubblicità non riuscì a decollare. Erano per lo più fotocamere da studio con il soffietto anche se non mancarono quelle portatili, ma pur sempre ingombranti e scomode da portare dietro. Le dimensioni perciò diminuivano sempre di più fino ad arrivare alla nascita nel 1928 della Rolleiflex ad opera dei due ex dipendenti tedeschi, che unirono nella stessa fotocamera qualità e praticità. La nascita della Rolleiflex è legata alla loro prima macchina la Heidoscop, una fotocamera che riprendeva alcune caratteristiche della Stereflekstoskap della Voigtlander, costituita da tre obiettivi, due per la ripresa e uno per la visione.
La Heindoscop quindi era una stereoscopica dotata di tre ottiche.
Quando poi le venne applicato il rullo
per pellicola nacque la Rolleidoscop
(1926), poi si arrivò nel 1928 alla
Rolleiflex, che fu l’unione della
Stereflek e della Heidoscop-
Da tre le ottiche divennero due, l’impostazione in verticale fu un’altra nuova caratteristica di questa biottica. Venne recuperato anche il sistema
di messa a fuoco a cassette scorrevoli della Stereflek. Quindi da questo connubio nacque una delle fotocamere piu’ apprezzate e ricercate ancora adesso. Nel 1928 il successo fu’ immediato sia tra i professionisti che tra gli amatoriali, per più di 30 anni fù la fotocamera dei fotografi da cerimonia. L’ impercettibilita’ dello scatto, la velocità della manovella, e la robustezza la resero una macchina fotografica molto imitata come ad esempio la Yashica una delle migliori imitazioni. Non solo venne molto usata come fatocamera da reportage, la silenziosità la rendeva uno strumento ideale per le foto da strada. La pellicola usata poi nel formato 6 X 6 la rendeva molto amata dai professionisti per la qualità della stampa degli ingrandimenti.
Vediamo tecnicamente com’ è fatta
La prima cosa che vediamo è il mirino a pozzetto, grande quanto il fotogramma stesso, quindi una composizione dell’inquadratura facile e comoda. Si vedono anche i due obiettivi, il soggetto viene osservato sul vetro smerigliato. Diaframmi e tempi vengono gestiti da due manopole poste al centro tra i due obiettivi, sul lato destro una levetta provvede contemporaneamente al ripristino dell’otturatore e avanzamento pellicola, mentre il bottone posto sul lato sinistro serve per la messa a fuoco.
Questo modello della Rolleiflex venne prodotto per quarant’anni in vari prototipi. Ecco alcuni modelli nella foto in basso


