Per poter iniziare questo percorso la prima cosa che ci serve è proprio una stanza al buio, come il bagno di casa o il garage ancora meglio, io personalmente ho attrezzato il mio garage bloccando con teli ogni spiraglio di luce proveniente da porte e finestre.
L’ unica fonte di luce deve derivare dalle lampadine rosse, che vanno poste ad una certa distanza per evitare che si possa velare la carta. E ‘sempre meglio usare più di una lampadina per avere una buona visuale e potersi muovere liberamente, io ne ho applicate ben quattro in diversi punti della stanza, sempre mantenendo una corretta distanza.
Passiamo all’arredamento della nostra camera oscura, ovvero i piani di lavoro necessari per disporre tutti i nostri oggetti ed attrezzature, che devo dire sono davvero tanti. Allora possiamo dividere i nostri piani di lavoro in due sezioni, una parte umida e una parte asciutta, per quanto riguarda quest’ultima io ho usato una scrivania abbastanza spaziosa con cassetti per riporre i vari accessori come carta, filtri, penne, forbici ecc. Su questo piano di lavoro ho disposto il mio ingranditore, un Durst m700, il marginatore, e una piccola lavagna luminosa per pellicola.
Il reparto umido invece è dedicato allo sviluppo della carta e al lavaggio della pellicola e delle stampe. Qui depositeremo tre bacinelle, tre pinzette ed un termometro.
La nostra camera oscura dovrà essere ben ventilata, in modo da permettere un riciclo dell’aria ottimale, se non è possibile installare una ventola, è comunque importante avere delle finestre per permettere il ricambio dell’aria. Una volta scelta la stanza giusta e sistemato le varie cose, occupiamoci di tutte le attrezzature necessarie per stampare le nostre foto.
Iniziamo proprio dall’attrezzo più importante e anche quello più costoso, ovvero l’ingranditore, io uso un Durst m700 , un ottimo compromesso tra qualità e prezzo, è infatti un ingranditore di fascia media, ma devo dire che mi sono sempre trovata bene. Il proiettore che cos’e’? non è altro che un proiettore del negativo sulla carta. All’interno è presente una lampadina da 60W o 150W, uno specchio con una lente detto condensatore di luce, il quale permette di diffondere in maniera uniforme la luce sul negativo. Sotto il negativo troviamo un soffietto per la messa a fuoco. Su un lato e’ posta l’ asta verticale che ruotando una manopola permette di ingrandire e ridurre l’immagine secondo il proprio bisogno. Nella parte dedicata alla lente è possibile inserire i diversi filtri utili per aumentare o ridurre il contrasto.
Una nota di attenzione in più va data agli obiettivi del nostro ingranditore, che dovranno essere di ottima qualità e con buona luminosità.

Occupatoci dell’ ingranditore vediamo anche tutti gli altri oggetti che andranno a completare la nostra camera oscura.
Le bacinelle conterranno i bagni utili per sviluppo, arresto e fissaggio. Le dimensioni dovranno esser sempre un po’ più grandi della carta che utilizzeremo, per facilitare al meglio il movimento della carta.

Le pinzette sono utili per spostare la carta da una vaschetta all’altra, se ne trovano in commercio di vari tipi per esempio quelle in legno di bambù, con una gommina alle due estremita’ per evitare di graffiare la carta, oppure quelle in plastica. Personalmente preferisco quelle in plastica di dimensioni un po’ più grandi, in quanto hanno uno spazio nella parte dietro che permette un appoggio ottimale alle bacinelle, evitando cosi’ l’inconveniente di ritrovarsele spesso nelle bacinelle, il che renderebbe l’operazione di sviluppo più complicata.

La chimica che andremo ad usare sarà composta da sviluppo, che serve a far scaturire l’immagine, lo stop o arresto per bloccare lo sviluppo, ed infine il fissaggio che come dice la parola stessa fissa l’immagine. Sono tanti i prodotti di qualità in commercio, io ho preferito optare per un KIT ECO, dove lo sviluppo è composto da acido ascorbico, lo stop da acido citrico e il fissaggio da acido acetico.

caraffe, bottiglie e cilindri non possono mancare nel nostro elenco. Le bottiglie di plastica contengono la nostra chimica, mentre le caraffe ed i cilindri vengono usati per la misurazione dei nostri liquidi e per mettere agevolmente tutto ciò che serve nelle bottiglie.
Il termometro verrà posto all’ interno delle bacinelle per controllare la temperatura dei nostri bagni, la quale deve essere sempre intorno ai 20 gradi circa. Dovrà essere un termometro in vetro ed ad alchoo al non al mercurio.

La carta da stampa va tenuta con molta cura al buio, quindi è il caso di tenerla in un cassetto al buio, ce ne sono di varie misure, io stampo spesso con il formato 13×18 e 20×24. La carta può essere politenata a baritata, quest’ultima e’ la migliore, essendo però più costose delle altre consiglio di usarle per lavori di qualità. Il supporto di queste carte è costituito da un mix di elementi come lino, cotone, legno di pino, pioppo oppure castagno. Il loro nome deriva dal fatto che lo strato tra carta ed emulsione è composto da solfato di bario (barite), che essendo molto bianco è quello che determina i bianchi puri, tipici di queste stampe. L’emulsione d’argento viene fissata al supporto cartaceo con una colla fatta di gelatina animale con dei leganti di origine sintetica. Nelle carte politenate l’emulsione d’argento viene stesa invece su un supporto di plastica, queste carte hanno una resa inferiore rispetto alle baritate per profondità e ricchezza nei toni.

Lente d’ingrandimento e lavagnetta luminosa vengono usati per controllare la qualità del negativo come la messa a fuoco e la nitidezza.
Focometro serve per guardare il negativo dal piano del marginatore e mettere a fuoco. Con il focometro, che è una lente d’ ingrandimento, si riesce a vedere la grana e quindi a fare una regolazione del fuoco precisa

Il marginatore va ad incorniciare la fotografia creando quei bordini bianchi che danno alla foto una maggiore perfezione estetica, con le sue lame movibili permette anche di tenere ben ferma la carta durante l’esposizione alla luce dell’ingranditore.
Cronometro o Timer questa è un altro piccolo ma fondamentale oggetto che non può assolutamente mancare nella nostra camera oscura, in quanto andrà a scandire i secondi in cui terremo la nostra carta sotto l’ingranditore, il timer o orologio invece e’ fondamentale per controllare i minuti in cui terremo la nostra stampa nei diversi bagni..

Tank di sviluppo si tratta di un contenitore in plastica a tenuta di luce che ricorda un barattolo, all’interno è presente una o due spirali in plastica, nelle quali si va ad avvolgere la pellicola per poterla sviluppare.

changing bag di solito viene usata per cambio rullino, io la uso per evitare di andare in camera oscura, con questo sacco infatti è possibile sistemare alla luce del giorno il negativo all’interno della tank senza far filtrare la luce.

Possiamo dire di aver terminato il nostro elenco per poter realizzare una camera oscura in casa, una volta concretizzato il tutto non ve ne pentirete, quel posto magico diventerà un luogo in cui guarderete come nasce una fotografia e posso assicurarvi che sarà un’esperienza bellissima. Certo non arrabbiatevi se all’inizio le prime esperienze saranno un po’ imprecise nei risultati, non è sempre facile riprodurre ciò che avete immaginato durante lo scatto, bisogna solo insistere e insistere, vedrete che quando compariranno i primi risultati rimarrete estasiati da ciò che avrete davanti ai vostri occhi. Parola d’ordine quindi costanza per imparare, passione per spingervi sempre al di là dei vostri limiti. Armatevi quindi di queste due virtu’ e buona camera oscura!
Riferimenti :
- fotografare in Digitale.com.
- Pagine Gialle casa Magazine
- italian film photography
- Wikihow